Villa Isnard
Si tratta di una costruzione particolarissima, del tutto estranea a quelle che siamo soliti osservare nelle nostre zone.
Le sue forme ed il colore nero fanno subito venire alla mente la casa della famiglia Adams o comunque evocano sensazioni negative (non a caso le leggende di fantasmi e similari si sprecano!!!).
Architettonicamente si presenta con un caratteristico tetto spiovente color ardesia, finestre strette e lunghe ed una torretta centrale. Il genere architettonico della villa è tipico della Costa Azzurra e si differenzia in modo netto dagli edifici circostanti. All'interno pare che fosse arredata in modo elegante: era presente un salotto giapponese, una camera egiziana ed una sala degli specchi.
Fu costruita nei primi del Novecento per volere della ricca ed affascinante ereditiera francese Maria Isnard e ad oggi risulta in stato di abbandono e accerchiata da nuovi lotti edificati che, francamente, fanno a cazzotti con lo stile elegante della villa.
La villa è visitabile solamente “da lontano”, e se provate ad avvicinarvi, svariati sensori di movimento faranno scattare un allarme acustico che vi costringerà ad allontanarvi. Quindi occhio!!!
Le due foto che metto sono state volontariamente "invecchiate" per renderle più in tema con la struttura.
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Si tratta di un antico borgo posto sulla sommità di un rilievo nel bel mezzo delle “Colline Pisane”, delle quali fu capoluogo durante il dominio fiorentino.
Contesa a lungo tra Lucca, Pisa e Firenze perde progressivamente importanza dall’Ottocento con l’annessione al Piemonte e le riforme asburgo-lorenesi.
Il borgo si caratterizza per la bellissima fortezza rinascimentale, nota come il Castello di Lari, già residenza dei Vicari fiorentini.
Il vero e proprio centro del paese è rappresentato dal castello e dal primo anello di edifici posti sul lato opposto della via che lo aggira; sul settore Est del paese si hanno la bella chiesa, il municipio, il piccolo teatro e le Logge del mercato, queste ultime caratterizzate da tavole in marmo con riportate le unità di misura (il metro) e i vari fattori di conversione fra pesi e lunghezze, mentre sul lato Ovest si hanno brevi vicoletti caratteristici su cui si affacciano le abitazioni.
Purtroppo durante la visita il centro era un cantiere aperto per il rifacimento della pavimentazione stradale e l’interno del castello era chiuso; ciò ha reso la permanenza piuttosto breve, ma comunque sufficiente a vedere il bellissimo panorama dal camminamento del castello e a fotografare alcuni vicoletti caratteristici dalla colorazione “molto calda” così come alcuni dettagli delle Logge del mercato. ... continua...
A Santa Luce paese in realtà abbiamo solamente mangiato, tanto e bene, alla trattoria Gino e Gina (cucina rigorosamente di terra come coniglio. lepre, cinghiale, funghi, polenta, salumi e formaggi).
Per smaltire il pranzo ci siamo diretti verso il recente parco eolico che domina le colline pisane dai rilievi sopra il paese.
Siamo all’interno di un grande bosco tagliato da una tortuosa strada sterrata molto ben battuta che collega le tredici pale, e soffia un forte vento che sospinge nuvole molto basse dalle quali occasionalmente fanno breccia le eliche.
Appena giunti sotto alla prima pala eolica, la grandezza e l’altezza lascia letteralmente sbigottiti e il ciclico rumore di fenditura dell’aria da parte delle gigantesche eliche rende l’atmosfera decisamente inquietante.
Questo è quel genere di cose che adoro, opere gigantesche e rumori che ti fanno sentire piccolissimo.
La grandezza dell’opera rende pure molto difficile trovare un’inquadratura una che renda giustizia alle dimensioni impressionanti: con il grandangolo si colgono le pale per intero ma le distorsione indotta dalla lente le fa sembrare molto più basse, il teleobiettivo riesce un po’ meglio far intuire la mole se si riesce a giocare con le prospettive o se in primissimo piano si vedono persone od oggetti noti.
Delle varie foto, solamente due o tre riescono appena a dare un’idea della dimensione (quelle con una o più persone sulla strada in basso).
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Al rientro dal parco eolico, ho fatto la strada che da Santa Luce passa da Pieve Santa Luce e giunge al lago.
Siamo nel tipico contesto delle colline toscane, estremamente dolci come morfologia, arate con forme ed ondulazioni caratteristiche e che sanno offrire miglia di spunti fotografici.
Purtroppo il tempo non era dei migliori, per cui ho dovuto rinunciare alle foto con la luce calda e radente del tramonto come avrei voluto: mi sono dovuto accontentare di altri scorci che comunque nel complesso ritengo degni calcolando il cielo nuvoloso e al luce molto buia.
Credo proprio che tornerò su queste bellissime colline…magari nel tardo pomeriggio, con un bel cielo ed una bella luce.